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Progettare l’efficienza per abbattere i costi energetici (newsletter del 15-02-2022)
I rampanti manager di quarant’anni, o giù di lì, “tutt’inglese e bitcoin” hanno appreso l’esistenza del primo shock petrolifero del 1973 dai banchi di scuola. Quelli un po’ più anziani, invece, hanno avuto il piacere di giocare a calcio in tangenziale durante i week-end, per carenza di idrocarburi. Sarebbe meglio dire assenza.
Oggi anche l’utente più sprovveduto sa che una lampadina a led consuma 10-20 volte meno dell’omologa ad incandescenza: ma perché continua a tenere la luce accesa anche quando non serve?
A fronte di eventi così diversi ma egualmente significativi un attento osservatore dovrebbe discernere con facilità il tentativo di imporre un risparmio collettivo per legge da una oculata operatività locale: la riduzione dello spreco.
Così come nel 1973, oggi i produttori hanno fatto schizzare i prezzi alle stelle dei gas naturali che vengono usati come arma da combattimento per ottenere vantaggi politici e finanziari. Oggi, però, nessuno si sognerebbe mai di andare a giocare a calcio in tangenziale: ergo tenere l’auto ferma in garage o non scaldare la casa.
Ma in azienda quali fattori influenzano il costo dell’energia che deve imputare a bilancio? Solo quelli di mercato? Assolutamente no! Anzi, nella totalità dei casi il costo energetico globale è fortemente influenzato dalle inefficienze. Salvo rare eccezioni.
Ad esempio, l’attenta presa di coscienza di un professionista evidenzierebbe lo spaventoso costo energetico di una rilavorazione in fabbrica, il conseguente ritardo di stoccaggio e consegna al Cliente … e così via. Anche il mondo dei servizi, amministrazione in testa, non ne esce indenne: uno smartworking poco oculato genera gli stessi problemi, se non peggiori, quando la soluzione software adottata non è integrata con il resto delle funzioni aziendali. Problema ricorrente e costosissimo: più di qualsiasi valore in bolletta.
Giusto per complicare le cose il Cliente in azienda arriva quando vuole LUI (pandemia permettendo) ed i collaboratori spesso applicano le procedure secondo libera interpretazione: “dipende dal giorno…”
Un aiuto importante per risolvere i problemi energetici sorge da un’accurata correlazione delle varie attività svolte in azienda, valutandone l’impatto dal rapporto causa/effetto con una visione globale: tipico del Business Process Management. Tra l’altro questo modus operandi richiama i principi UE definiti con la Tassonomia Verde: utilizzo oculato di risorse, basso impatto ambientale.
In PROXYMA® lavoriamo, studiamo e progettiamo da un quarto di secolo soluzioni che aiutano a risolvere questi problemi: primi in Italia. Il modo di calcolare l’efficienza correlandola dei costi in virtù di precisi obiettivi di miglioramento sono il frutto di una ingegnerizzazione denominata “modellazione dinamica di processo”. Oggi resa popolare dall’OMG con il suo BPMN e l’ausilio di simulatori ad eventi discreti.
PROXYMA® è anche R&S in ambito Accademico da quasi vent’anni: progetta secondo le più innovative metodologie e best practices internazionali in collaborazione con AISS, UNITO e UNIMARCONI:
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